Ciciliano a Ischia per ricordare i sette anni dal sisma

Ischia non dimentica. A sette anni dal terremoto, il pensiero corre alle vittime di quel tragico evento, alle famiglie sfollate, a tutti coloro che hanno subito gravi danni alle abitazioni e alle attività produttive. Al terremoto del 2017, si è poi aggiunta un’altra grave calamità, l’alluvione del 26 novembre 2022, che portò via dodici vite, provocando ulteriori devastazioni al territorio di Casamicciola e degli altri Comuni dell’isola. La giornata del ricordo, quest’anno, si è svolta alla presenza del nuovo capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale, il dott. Fabio Ciciliano, alla sua prima visita ufficiale sull’isola. “Con il Capo Dipartimento – ha detto il Commissario Giovanni Legnini – abbiamo effettuato un sorvolo in elicottero delle aree colpite dal terremoto e dalla frana, per osservare le condizioni dei territori interessati dagli eventi calamitosi e verificare lo stato di avanzamento dei lavori di messa in sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico”. Alle pareti sul monte Epomeo che portano ancora i segni della devastazione, si affiancano ora le aree dove rifiorisce la vegetazione grazie agli interventi corticali, disaggio massi, taglio e pulitura alberi, rimozione materiali di frana. La ricognizione dettagliata dei lavori realizzati, di quelli in corso e di quelli in fase di programmazione è contenuta nel Rapporto sulla ricostruzione post sisma e post frana a Ischia presentato durante l’evento di commemorazione civile nella sala consiliare del Comune di Casamicciola Terme, alla presenza, tra gli altri, dei sindaci dell’isola, del Capo della protezione civile regionale, Giulivo, del Capo dipartimento Casa Italia, cons. Ferrara, dei rappresentanti delle istituzioni locali, delle Forze dell’Ordine e dei comitati e delle associazioni dei cittadini. Più di 200 gli interventi di protezione civile programmati, di cui oltre la metà già realizzati o in corso. Avviate anche la ricostruzione privata, con oltre 100 progetti approvati e ben 90 progetti presentati solo negli ultimi tre mesi, e quella pubblica con la partenza dei primi cantieri. “La ricostruzione sull’isola – spiega ancora il Commissario – deve essere sostenibile e strettamente legata alla messa in sicurezza del territorio: si ricostruisce solo se il territorio è sicuro, e si delocalizza in caso di rischio non mitigabile. Un approccio innovativo nella gestione post catastrofi naturali in Italia, che richiede il pieno coinvolgimento della popolazione e una forte coesione tra le istituzioni, trattandosi di un processo tra i più difficili mai verificatisi”.

Rapporto sulla ricostruzione post sisma e post frana a Ischia
Allegato 1
Sintesi attuazione interventi

Sintesi del Rapporto